sabato 14 gennaio 2017

Angelica

Oggi voglio parlarvi di un'altra pianta che ha molte proprietà benefiche, ovvero dell' Angelica archangelica.
Siete sicuramente curiosi di sapere come mai questa pianta si chiama in questo modo, qualcuno lo saprà già perchè appassionato del settore o magari lo avrà studiato e quindi è un esperto in materia, ma io voglio ugualmente dirvelo. Questa pianta si chiama archangelica perchè, secondo la leggenda, fu L'Arcangelo Gabriele a farla conoscere.
La pianta è di origine antichissima ma incerta, qualcuno dice che sia stata scoperta in Siria e altri dicono in Europa settentrionale, ma il suo uso come aromatizzante sembra essere recente e non andare al
di là del XV secolo. La credenza popolare le ha dato fama di efficace rimedio contro il malocchio mentre Paracelso, durante la peste di Milano del 1510, la consigliava come antidoto a questo terribile male.
CARATTERISTICHE E PROPRIETA'
L'Angelica è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Ombrellifere. La radice è grossa 2-3 cm, biancastra all'interno, punteggiata e aromatica, brunastra e rugosa all'esterno.
Il fusto è eretto, verde, e può raggiungere un'altezza di 2 m. Le foglie della base sono munite di gambo, molto frastagliate e raggiungono i 60 cm di lunghezza. le foglie del fusto sono più piccole e profondamente scanalate. Le foglie superiori sono simili a guaine e racchiudono i boccioli. I fiori, verdognoli, sono riuniti in ombrelle. I frutti addossati l'uno all'altro due a due e sono provvisti di tre coste dorsali. Questa pianta è rara in Italia allo stato spontaneo, la si può trovare in zone soleggiate, in ambienti freschi delle zone prealpine e alpine e in alcune aree ristrette del centro-sud. Preferisce terreni freschi, fertili e facilmente irrigabili e non tollera invece i terreni argillosi e compatti. I frutti si raccolgono in agosto, prima della maturazione, quando sono ancora verdi. La radice invece in autunno, al primo o secondo anno di coltivazione. Le radici vanno divise a pezzi prima di essere essiccate. I frutti si espongono al sole e, quando sono secchi, si battono per separarli dal seme. Le radici vanno conservate in sacchetti di carta o tela, i frutti in barattoli di vetro. La pianta contiene olio essenziale, resine e tannino e ha proprietà digestive, antispamodiche, antisettiche e stimolanti.
UTILIZZO
Con i gambi delle foglie e gli steli si ottengono ottimi canditi. I semi si utilizzano per aromitazzare liquori e distillati nonchè, con parsimonia, per insaporire alcune salse.
Grappa all'angelica
Fate macerare, in un litro di buona grappa 100 grammi di semi. La macerazione deve avvenire in un vaso ben chiuso, al sole in ambiente tiepido per almeno 20 giorni. Preparate poi uno sciroppo con 1 decilitro d'acqua e 100 grammi di zucchero e versatelo sui semi liberati dalla grappa di macerazione. Scuotete energicamente poi riunite il tutto alla grappa, filtrate, imbottigliate e aspettate almeno un paio di mesi prima del consumo. Anche in fitoterapia le preparazioni più usuali sono alcoliche.
Elisir digestivo
Riunite, in un litro d'alcol a 60° gradi, 80 grammi di radice, 50 grammi di semi d'angelica e 300 grammi di zucchero. Fate macerare per 10 giorni. Filtrate, aggiungete una quantità uguale d'acqua e imbottigliate.
Vino digestivo
Fate macerare, in un litro e mezzo di buon Marsala, 50 grammi di semi d'angelica, 15 grammi di cannella in polvere e 5 grammi di noce moscata in polvere. Dopo una decina di giorni filtrate e imbottigliate. La dose è un bicchierino dopo i pasti.
Infuso contro l'inappetenza
In una tazzina da the piena d'acqua bollente mettete in infusione un cucchiaino di semi d'angelica. Dopo 20 minuti filtrate, addolcite e bevete il liquido mezz'ora prima di mettervi a tavola.
Infuso depurativo del sangue 
Mettete in infusione, per mezz'ora, 20 grammi di radice d'angelica in 8 dl d'acqua bollente. Bevete a tazzine durante la giornata.

Vi ricordo che non sono un'esperta di erboristeria e di fitoterapia quindi prima di usare uno qualsiasi dei rimedi citati sopra vi consiglio di parlarne prima con un esperto.
Arrivederci e ci sentiamo per il prossimo articolo.


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