lunedì 16 novembre 2015

Achillea

Oggi ragazzi e ragazze voglio parlarvi dell'achillea ma prima voglio accennarvi qualcosa sulle erbe aromatiche e officinali e sui loro fiori se ne hanno.
Parlare di erbe e piante aromatiche è come parlare di tradizione, quindi si cerca di risalire nel tempo fin dove è possibile. Per alcuni aromila traccia risale a reperti mesolitici, cioè a circa diecimila anni fa, e la ricerca non è certo facile, invece, per quanto riguarta l'utilizzo delle piante in medicina, la ricerca, è più facile, in quanto Galeno, Dioscoride, Catone, Teofrasto e Plinio il Vecchio sono riusciti a tramandarci gran parte del loro sapere. La cosa buffa sapete qual è cari lettori? Questa: dal Medioevo si hanno fonti sempre più approfondite limitate alle classi ricche, ma nonostante non sapessero nè leggere nè scrivere e non avevano ricettari, sono stati proprio i poveri a insegnare l'uso degli aromi e come curarsi con le erbe.
Dopo questa breve introduzione posso cominciare a parlarvi dell'achillea conosciuta anche come achillea millefolium. Qui accanto vi metto una foto presa da internet, ovviamente a casa non la tengo.Il nome achillea ricorda l'eroe greco Achille che, avendo appreso le proprietà terapeutiche della pianta dal centauro Chirone, se ne servì
durante una battaglia per medicare le ferite di un suo compagno d'armi; millefolium per la forma particolare delle foglie. Conosciuta anche col nome di millefolgie è nota fin dall'antichità per le sue virtù vulnerarie, cioè curative delle ferite, tant'è vero che veniva coltivata negli orti perchè fosse sempre a portata di mano.
L'achillea, in Francia, è chimata erba dei carpentieri perchè costoro usavano fasciarsi con essa ogni volta che si davano una martellata su un dito. Un ignoto poeta le ha dedicato questi versi: " Spunta fra le acque ancor/L'anico millefoglio ergendo il fiore/Quando soave a noi favonio spira/Dal tardo occaso".
CARATTERISTICHE E PROPRIETA'
Si tratta di una specie erbacea, perenne, appartenente alla famiglia delle Composite. La base, da cui si sviluppano le ramificazioni sotteranee e i fusti ha un odore simile alla canfora. I fusti sono di tue tipi: quelli invernali più corti con molte foglie e quelli primaverili, alti sino a 60-80 cm, portanti le infiorescenze, ramificati nella parte terminale e pelosi. le oblunghe sono suddivise in innumerevoli segmenti lineari e hanno la superficie di colore verde intenso. I fiori, raccolti a ombrelle, sono generalmente bianchi, ma anche rosei e poporini. I frutti sono di forma ovale-oblunga, lisci e troncati all'apice. Cresce nei prati incolti, lungo strade di campagna e nei fossi. Si trova anche in montagna sino a 1500-1600 m. Non ha scpeciali esigenze climatiche essendo una pianta rustica: tuttavia preferisce le posizioni soleggiate. In giugno-luglio si raccolgono le sommità fiorite o la pianta intera: gli steli di quest'ultima non devono essere legnosi e il taglio deve avvenire almeno a 5-10 cm dal suolo. L'essicazione delle piante intere avviene in mazzi, all'ombra e il più velocemente possibile. Si conservano poi in sacchetti di carta o tela.
Talvolta si utilizza anche la radice. I principi attivi contenuti nell'achillea sono olio essenziale, un glucosoide amaro chimato betonicina, tannino e insulina. Possiede proprietà antisettiche, antinfiammatorie, antispastiche, digestive e diuretiche.
UTILIZZO
Il suo uso alimentare come aromatico è proprio della cucina contadina, principalmente per insaporire insalate e frittate. In fitoterapia, l'achillea mantiene il posto conquistato dall'antichità. Ho trovato la ricetta di qualche decotto e rimedio naturale in un libro e così ho deciso di riportarveli:
Vin brulè all'achillea
Fate bollire, insiema a un litro di buon vino rosso, una piccola manciata di fiori d'achillea, 1 chiodo di garofano, 1 folgia d'alloro, mezzo bastoncino di cannella e due arance tagliate a pezzi. Lasciate riposare 5-10 minuti, filtrate e servite ancora caldo.
Decotto contro la debolezza
Bollire a fuoco lento, per 20 minuti in mezzo litro d'acqua, 30 gr di radici. Addolcite con miele e bevete a bicchierini.
Infuso per lavaggi e cataclasma contro le ulcerazioni: fate bollire 2 dl d'acqua e gettatevi 200gr di fiori e foglie di achillea pestati e schiacciati. Lasciate intiepidire, filtrate e adoperate il liquido per lavare la parte ammalata e il resto per un cataplasma (poltiglia di sostanze vegetali cotte che, avvolta in garze, veniva posata su una parte del corpo a scopo curativo) da applicare per qualche ora. Lo stesso risultato si ottiene usando, per il cataplasma, i fiori e le foglie schiacciati senza farli cuocere.
Infuso contro la diarrea: versate 30gr di radice d'achillea in un litro d'acqua bollente; filtrare e bevete il liquido durante la giornata.
Cataplasma contro le ragadi del seno: fate cuocere in pochissimo latte due manciate di foglie e fiori freschi o secchi d'achillea, schiacciandoli poi con un cucchiaio in modo da ottenere una purea. una volta intiepidita, applicatela sulla parte colpita da ragadi. 
Cura depurativa
Una cura depurativa efficace consiste nel mangiare tutti i giorni, in insalata, una manciata di folgie d'achillea fresche, sole o con altre erbe.
Vi ricordo che non sono un'esperta di erboristeria e di fitoterapia quindi prima di usare uno qualsiasi dei rimedi citati sopra vi consiglio di parlarne prima con un esperto.
Arrivederci e ci sentiamo per il prossimo articolo.


 

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