venerdì 4 marzo 2016

Aneto

Oggi voglio parlarvi di un'altra pianta aromatica: l'aneto. Anethum graveolens, dal greco anethon, che probabilmente significa che la pianta proviene da Neto, ovvero l'attuale Noto che si trova in Sicilia; graveloens significa puzzolente, per distinguerlo da un altro anethum dal profumo meno pungente.
Originario dell'Asia, l'aneto era già noto agli Ebrei, poi ai Greci, secondo la cui scuolamedica con questa pianta si potevano evitare gli attacchi di epilessia e vanificare i sortilegi solo stringendone un rametto nella mano sinistra. Fu molto usato anche dai romani che ritenevano avesse la proprietà di accrescere la forza fisica. Non sorprende, perciò, che per i gladiatori fosse uno dei principali condimenti, da
aggiungere a ogni vivanda senza parsimonia. Apicio lo colloca in molte ricette tra le quali emerge il pollo all'aneto. Nel medioevo, il Libro di casa Cerutti dice questo: " Si usa seminare l'aneto negli orti, per mescolarlo agli altri erbaggi, che li rende più saporosi e graditi al gusto.
Il migliore è quello ben verdeggiante, tenero e fresco. Allo stomaco freddo e facile alla ventosità, fa molto bene. Facilita anche il sonno e si dice che per questo gli antichi lo ponessero nelle ghirlande.
Nuoce al rene e può provacare anusea, da calmarsi con la limonella.
Secondo Dioscoride, il suo continuo uso in bevande ha tristi effetti, perchè si ripercuote sulla vista e ancora dissecca il seme maschile".
CARATTERISTICHE E PROPRIETA'
Si tratta di una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Ombrellifere. La radice è lunga e sottile. Il fusto eretto, ramificato in cima, privo di pelosità, talvolta può superare il metro d'altezza.
Le foglie, alterne, color azzurro intenso tendente al verde, sono molto frastagliate. I fiori, riuniti in ombrelle, sono di colore giallo. I frutti, capsule abbinate, sono percorsi da coste dorsali poco prominenti.
L'aneto si adatta a quasi tutti gli ambienti, ma è particolarmente sensibile ai forti venti, alle gelate, alle alte temperature e alle piogge persistenti, specie durante la fase di fioritura e di amturazione dei frutti.
Si usano i frutti e le sommità. I frutti si raccolgono a fine estate, poco prima della loro completa maturazione; le sommità si raccolgono invece in agosto quando i frutti non sono ancora maturi. Per l'essicazione, sommità e frutti si dispongono su di un telo, in un luogo aerato. I frutti si setacciano e le sommità si tagliano a pezzettini. Entrambi si conservano in vasi di vetro.
I principi attivi contenuti consistoni in tannini, resine e soprattutto olio essenziale. L'aneto possiede proprietà digestive, diuretiche, antispastiche e antinfiammatorie.
UTILIZZO
In cucina, si usano come condimento sia le foglie che i frutti. Viene utilizzato per insaporire minestre, salse, intingoli, ripieni ed è particolarmente indicato sul pesce.
Aceto all'aneto
Portate l'aceto a ebollizione e aggiungete un pugno di semi d'aneto; togliete dal fuoco e unite alcune foglie spezzettate. Lasciate macerare due settimane, agitando il composto tutti i giorni, quindi filtrate e imbottigliate.
In fitoterapia l'aneto è ancora usato in alcune circostanze.
Infuso per le infiammazioni della bocca
Mettete 5 grammi di semi d'aneto in un litro d'acqua bollente e lasciate intiepidire il liquido prima di filtrarlo e adoperarlo per compiere frequenti sciacqui alla bocca durante la giornata.
Infuso contro la nausea
In un bicchiere d'acqua calda mettete in infusione un pizzico di semi d'aneto. Addolcite il liquido dopo averlo filtrato e bevetelo dopo mangiato.
Vi ricordo che non sono un'esperta di erboristeria e di fitoterapia quindi prima di usare uno qualsiasi dei rimedi citati sopra vi consiglio di parlarne prima con un esperto.
Arrivederci e ci sentiamo per il prossimo articolo.

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